martedì 30 gennaio 2018

Li

Li
mia dolce dama d'argento.


Li,di fronte alla nudità
dei tuoi occhi
empi di sofferenza
hai gridato
un urlo così acuto
da non essere udibile,
ma da rompere
il tuo fragile mondo di cristallo,
le sue schegge
nella tua sensibile carne.

Li non riposi in pace
una canna di pistola
ha rotto l'incantesimo
di una trina di neuroni
schizzandoli sul tuo ritratto.

Ora i tuoi occhi vivono
e soggiogano le anime dell'inferno.

Li,pagherei per accarezzarti

Li
lo specchio
è il peggiore assassino dell'uomo,
il più insospettato.

Li possa tu ritrovare la luce
che in quella fottuta svizzera
ricca perfetta  algida e morta
ti è mancata.

Li
a modo mio
io ti amo.

Possa il sangue rosso
che pulsa nel mio cuore
redimerti,ristorarti
bevilo,avidamente
mia dolce Li.

venerdì 26 gennaio 2018

Ricordami

La coda di un pettirosso
sulla neve,
ricordami.
Gli occhi di mia madre
su una foto grigia,
ricordami.
Ricordami,
Illumina del tuo futuro
il mio presente spento.
Questa candela
che attizzo nel buio
ti affido il mio canto.

martedì 23 gennaio 2018

Eravamo già vecchi

Eravamo gia' vecchi,
quando la polvere del sole
si posava lieve
sul nostro viso
formando le prime rughe.
Eravamo gia' vecchi
quando i nostri occhi
si incontrarono
e gia' si persero.
Eravamo gia' vecchi quando
le nostra ossa stanche
si riposavano
sulle guglie bianche e fredde
delle montagne
venendo lacerate.
Eravamo gia' vecchi
quando una meridiana umida d'inverno
mai aveva visto il sole.
Eravamo gia' vecchi
quando
 non eravamo piu' noi
a guardare le nuvole,
ma erano le nuvole
a guardare noi.
Eravamo gia' vecchi
quando la sera il cielo
era ormai solo
 uno specchio vuoto.
Eravamo gia' vecchi,
ma saremmo stati giovani
se solo tutte queste cose
avessimo saputo.

False albe

False albe
attendo la luce al limitare
dell'oceano nero della notte.
I lampioni a led
si infrangono
in mille scintille di ghiaccio
sulla bocca umida
dell'asfalto nero
che ti inghiotte le budella
Guardo avanti all'orizzonte
cercando l'alba
Joachim e Boaz
le colonne di luce
di Allah,
ma che cosa c'è al limitare del cielo?
Solo vampe arancioni
di lampioni a raggiera
che come ragni
stanno appollaiati
sul ventre del cielo nero,
deponendo le loro uova di ghiaccio
e invermigliando di un rosso isterico
le chiome degli alberi autunnali.
Ma a un certo punto arriva,
un'occhio azzurro cieco
si apre sopra la pianura
cancella le folli iridescenze rosse
delle false albe
degli elettrici imitatori
della grande luce.
Vieni azzurro
portami un pò del tuo respiro
e fammi vomitare il nero asfalto
della notte elettrica insonne.

sabato 20 gennaio 2018

Marta

Tu sei l'unica
degna di essere amata
ammesso
che l'angelo dalla coppa nera
sia buono...
i tuoi occhi
come due gocce nere
sono stillati
nello stagno
del mio cuore
e vi ci sono perduti dentro
e ora chissà dove sono?
Da dietro un tunnel
tu stavi a cavalcioni
e guardavi l'infinito
in un time lapse,
i tuoi occhi
di una sostanza ultraterrena
erano fatti
e con essi accarezzavi delicatamente
la materia grezza su cui
delicatamente si posavano.
Ti amerei ancora
se solo
da dietro le montagne
potessi riportare indietro
il sole in alto nel cielo
da occidente.
Ma ora langue nelle terre morte
nere come i tuoi occhi
nelle foto.
come i tuoi occhi
opali neri
giovinezza
fotografie,
schiocchi giorni
sciocchi noi,
avevavamo il paradiso in mano
l'abbiamo gettato
nel campo morto dei ricordi
dove da nessun seme
cresce nulla.

martedì 16 gennaio 2018

buona notte

Notte che gi guardi da lassù
notte
una stella cade si dissolve
nell'atosfera
io chiudo gli occhi
e li riapro
su mondi lontani,
mi sorrisi nel verde
di un'irreale sogno
di mezzo inverno,
ma le nuvole prendono gli ascensori
per venire a trovarci
e la mia anima
è ancora la mia
e questa è la cosa più importante..

sabato 13 gennaio 2018

Prato verde della Virginia

Prato verde della Virginia
hai l'oceano che rugge a due passi,
eppure riposi tranquillo verde rasato e immutabile
come se 2 guerre mondiali non fossero passate.
Silenzioso è il vento
dal basso guardi un cielo nuvoloso
senti un cigolio d'impiccati
che ciondolano,
ma è solo nella mia testa,
è solo il vecchio Clark
che fuma la pipa sulla veranda
e oscilla sulla sua sedia a dondolo.
Ti invita a prendere del tè freddo
a maggio
ma tu rispettosamente rifiuti
per andare verso l'oceano
e osservare quella lapide.
Oh c'è il mio nome sopra
che coincidenza...
procedo oltre verso l'oceano
procedo oltre verso l'oceano
procedo oltre verso l'oceano
e sento la sedia a dondolo che cigola
ora è vuota e ferma
e non c'è nessun signor Clark,
mi giro e vedo una folla inferocita
mi legano e mi appendono
ad un ramo:
ora ricordo
tutto questo è già successo.
Prato verde della Virginia
ora so perchè sei così verde
le budella degli impiccati ti donano
quella sfumatura...
E' così perfetto e sereno questo mondo
tra 2 oceani
nonostante sparga morte
 ai 4 angoli del globo,
o forse è proprio la morte
che gli dona
un non so che,
dovreste provare...
Prato verde della Virginia
in fronte all'oceano,
io comunque riposo in pace
e il cielo di maggio
è grigio e tranquillo.

venerdì 12 gennaio 2018

L'urlo dello spazio vuoto

Atomi elettroni
onde radio
rumore bianco di fondo,
l'universo nero
e silenzio solo in apparenza.
Le tre sfere colorate
cangiano di colore
scambiandosi
qualcosa di simile ad amore.
Ridono
perchè tu non sai chi sei,
perchè non c'è davvero nulla.
Si alza Saturno
e l'universo trema
dalla sua pancia di gas liquidi
vengono abbozzati
messaggi vocali semiumani,
ti sembra di capire qualcosa
ma è solo uno sgorbio
una ridda cachinnica di suoni inudibili
che gelano l'universo
e fanno cadere le foglie
in questo emisfero.
Quando l'arconte di Saturno sputa
rimangono sospese strisce di DNA.
Sospetto sia l'origine della vita.
Com'è solo questo posto
come siamo soli tutti,
come ridono le tre sfere,
come si ''amano''
come stridono i cingoli dei carri armati
com'è il suono dell'orchestra
in dissolvenza
quanto è profondo questo pensiero:
io sono l'unico.
Ma allora chi ha tentato di ingannarmi,
quale buon'anima ha cercato di nascondermi tutto questo
incidendomi nel cuore,l'inganno degli amori spezzati?
Chi ho creduto di incontrare
per non sentirmi più solo?
Su Marte una tormenta a 400 km orari
sferza le pietre,
ossa di solitudine,
ma in questo incubo
non sono il solo a stare sognando.

giovedì 11 gennaio 2018

Panchine di notte

Come sono sole le panchine
vuote umide
ogni goccia è un'universo nero sospeso
i riflessi dei lampioni
sembrano infinite stelle.
Se solo qualcuno
AH qualcuno
mi viene da ridere...
si sedesse, interi universi scomparirebbero,
ma i lampioni accarezzano
il mare nero
delle gocce vuote
e oggi ho deciso
che mi sdraierò
su un letto umido di solitudini,
ma io non ho più peso
sono già....

Metallo

Ho sentito battito d'ali d'angelo
sopra i cieli di Hong Kong,
nuvole isteriche
si aprono
per permettere
a cieli neri
di far vibrare il loro utero
di isterico pianto
di non-nati,
chitarra elettrica
Attila e Tamerlano
a corrente alternata,
e noi inutili e goffi
crediamo di nuovo di appartenere
all'epoca delle notti
dove a tagliarti lo stomaco
non erano lame di luce elettrica
e sangue vermiglio ai vapori di sodio,
ma sangue vero e vero acciaio.
Silenzio
urlo
spazio
vuoto.
Lumini a led
e cimiteri di plastica,
sogna o dormiente
dalla carne putrefatta
il giorno in cui cadevano le bombe
non ''d'acqua'' ma di tritolo
sogna,
improbabili scontri
corpo a corpo
sogna
quello è il passato.
Noi sognare più non possiamo,
sogna per noi.

mercoledì 10 gennaio 2018

Beati gli ultimi perche' saranno i primi

I primi a petto tronfio
mano nella mano,
Non ce la faranno ad arrivare dopo
Vedranno il cielo gonfio dell'ira,
nuvole scure
e balenare di lampi.
Non sara' Dio a giudicare
ma Torquato Tasso
e i tormentati,
i piu' feroci.
Sara' una grande pioggia
e per non bagnarsi la livrea 
si nasconderanno
nei bassifondi dell'inferno...
che permalosi.
Noi adusi al fango
arriveremo al grande giorno
scambiandolo per un altro
le membra stanche,
troveremo una porta
d'ebano scostata.
Tra i muri il giallo nitore
 di insolite candele
tra le pietre antiche,
gli sguardi cauti
timorosi degli ultimi
vedranno quadri del Salvatore,
croci fra le botteghe di Louis Vuitton.
Entreremo di soppiatto
mentre gli angeli chiacchierano
i demoni sono ubriachi
e gli eretici urlano...
Torquato si è placato
dei suoi versi non
gli frega piu' nulla.
Entreremo di soppiatto,
ci bagneremo solo con qualche goccia,
il cielo gia' mezzo azzurro
e quando ci chiederanno il nostro nome,
Noi risponderemo
che non e' mai stato importante,
e tanto ci bastera'.
Saremo la pace della sera,
il ristoro di chi arriva dopo
gli scampati dal giudizio.
Beati gli ultimi perché
saranno gli unici a entrare.

domenica 7 gennaio 2018

Le tre cupole d'oro di Kostroma

Le tre cupole d'oro di Kostroma
sono le 3 chiavi
che aprono il silenzio del cielo azzurro
e' disvelano:
tutto e' illusione
il nostro profeta e' il buffone