martedì 31 gennaio 2017

i bordi delle piramidi

I bordi delle piramidi
sono meridiane ciclopiche
tagliano il vento come lame
sbriciolano la pietra
delle nostre esistenze pesanti
per ridurla a sabbia
di nulla
che riluce rosa nel tramonto
che riluce bianca perlacea
alla luce della luna
per offrirle come cipria
a Iside
per offrirla come vento
piu' leggera di piuma
sulla bilancia di Anubi
ora sei libero
ora puoi solcare
il mare del cielo notturno
sulla barca del sole nero
in attesa di una nuova Alba
di aria nuova nei sepolcri
perche' il buio saluti la luce
e di nuovo facciano conoscenza

giovedì 26 gennaio 2017

Pompe di benzina

Alberi d'acciaio;
freddo di benzopirene,
crescono rigogliosi
sui fiumi neri scintilanti d'asfalto.
Pieni di frutti luminosi,
trovi riparo dal buco nero informe
sopra di te,
di una città senza cielo.
Lasci scomparire
una piccola offerta di denaro
in questa chiesa di acciaio
della solitudine estrema;
per poter ricaricare
le tue ruote
di strisce bianche d'autostrade.
Si ripetono ritmiche,
pulsar in un cielo notturno
di un parabrezza sporco.
Riflette sciami di luci
di immense periferie
e immensi autotreni.
Navigano nelle nebbie,
viaggiano vuoti
tabernacoli di acciao e nafta
ospitano il dio del denaro.
Cartelli illuminati
ti mostrano
località lontane,
ma vicino a te rimane:
profumo di città,
profumo di benzina,
profumo di solitudine.

I rivi d'acqua nelle notti invernali

I rivi d'acqua
nelle notti invernali
scorrono fra pareti di fango
ghiacciate
oppressi dal gelo
testimoni del male
raccolgono il sangue
degli omicidi
il sangue
dei rituali
di morte e di amore,
il sudore delle puttane
nelle notti di oblio dei sensi.
Testimoni silenziosi
non avere fiducia
nel cielo blu gelido
nelle stelle malvage
l'acqua scorre
scintillante
incurante delle urla
delle unghie piantate nella gelida terra
incurante il tuo cadavere
lo troverai in fondo al fosso
domani mattina
i tuoi occhi coperti di brina
verso l'alto
contempleranno
rami spogli
e l'infinito blu.

mercoledì 25 gennaio 2017

Scacchi di ombre

Il signore delle nuvole
gioca a scacchi con le ombre
si muovono
rapide
misteriose
nere
ombre
su immense pianure verdi e boschi
si contendono la terra
rimescolano
i nostri sogni
creano desideri
e vane speranze.
Il signore del sole
e il demone del mezzogiorno
assisi sullo zenit
assistono alla partita col tempo,
quando sembra aver vinto
si erge cumulonembo sul monte
ma riceve scacco matto
da un raggio di sole nel meriggio
raduna le sue nubi ancelle
riempie il cielo e piange
pioggia di primavera.

domenica 22 gennaio 2017

Il cimitero del tempo

Le montagne bianche
affilate come coltelli
tagliano l'azzurro tenue
che si apre immenso
dinanzi a loro
velate accarezzate da nubi
come guanti grigi
rilucono rosate
nella quiete del tramonto,
enormi ceppi funerari
giacciono immobili
sopra la pianura verde
dove giacciono sepolti gli eventi passati
è il cimitero del tempo

Scala inversa

Che cos'è la musica?
Percorrere a ritroso
i gradini del futuro
ogni nota
si accende una reminiscenza
consapevolezza di ciò
che è già accaduto
che accadrà
sali gradini
ti portano all'indietro
appena il tuo piede si posa
immediatamente l'evento riconosce
questo l'ho già vissuto
questa musica esisteva già
prima di essere composta
questa musica è sempre esistita
tu hai solo illuminato una scala
oscura
che porta nelle profondità
del fondo dell'oceano.


sabato 21 gennaio 2017

Torino post-industriale

Camminare per zone industriali
neve negli angoli più riposti
capannoni
i vetri rotti dei finestroni
un orizzonte rosso in lontananza
le montagne indossano un soprabito grigio di smog
il Monviso sovrasta tutto e buca la trama di lana grigia
tir polacchi si fermano
presso negre sedute di fronte a un fuoco
tutto sembra morto come l'erba gialla e i rovi
che presiedono sovrani
in una chernobyl
senza esplosioni nucleari.
Asfalto divelto, acqua nelle buche
dove neon si riflettono caleidoscopici,
a formare universi autonomi.
Industrie sedi del nulla
producono solo cascate di luce artificiale
e coltellate improvvise di antifurti
che ti tagliano lo stomaco
lasciandoti subito le orecchie e la testa vuota
mentre il loro suono si disperde nella città
e cani che abbaiano in lontananza.
Sopra di te
immensi cieli blu gelidi.
Senza nuvole a tenerti compagnia
mi sento ancora più triste,
come vorrei un temporale
mille fulmini e bagliori
come vorrei una giornata d'estate
sarebbe una maschera di carnevale
su questo manichino di ghiaccio
danzeremo insieme
un tango metropolitano
di finta passione
tra mille gocce
e i fulmini che le accendono in un bagliore
fingeremo di essere vivi in una città vera,
ma rigide come la morte
lampade a led
illuminanano
questa camera necroscopica a cielo aperto
le sue finestre
occhi di morto immobili
mi fissano
come cadaveri in un obitorio.

Occhio di Dio

Cadere nel vuoto
occhio di Dio
iride di asfalto
colorata da lampioni
sei in bilico su un ponte
di un cavalcavia di notte
il fiume nero sotto di te
è  pupilla dilatata
un battito di ciglia
tutta la vita scorre
in un attimo davanti a te
è l'occhio di Dio
che ti guarda dal basso
dirupi,massi scoscesi e fango
sono lì in fondo a scrutarti silenziosi
in attesa di un giudizio
in attesa di un alba che non verrà

venerdì 20 gennaio 2017

Arco persiano

Non puoi uccidere le nuvole
non puoi mostrare la forma
dell'Unico
puoi solo suonare
una sinfonia di stelle
sul pianoro del deserto
mostrare la coda del pavone
da dove Allah ha preso
la prima penna
di vanità
il primo calamaio
con inchiostro
di notte d'Arabia
ha disegnato sulla sabbia
il tuo nome
Arco Persiano
nera porta del vuoto
notte incornciata nel deserto
visione sublime
ti ergi sulle acque di Isfahan
mi conduci alla sera
mi conduci al riposo
mi conduci al paradiso.


venerdì 13 gennaio 2017

Cavalluccio a dondolo

Cavalluccio a dondolo
infanzie perdute...
dove sei?
continui a oscillare
al vento notturno d'inverno
cavalcato dal mio fantasma
della mia anima
che ho perso per sempre
Ti ho cercato nelle discariche
fra le nebbie
mentre lame di luce
fra i fari tra i tralicci
tagliavano la notte a fette
tu eri lì sotto
cavalluccio a dondolo
continuavi a oscillare inquietantemente
qualcosa ti muove
è davvero la brezza notturna d'inverno?
Che cosa ci fai lì da solo?
No non c'è nulla.
Solo illusioni.
Cavalluccio a dondolo
finalmente ti ho rivisto
ero lì con mamma e papà
quando ti hanno regalato
cavalluccio a dondolo
sei dentro una siringa
e ti ho iniettato nel mio sangue
ora finalmente volgo gli occhi al cielo notturno
e vedo una nuvola a forma di cavallo
corre incontro alla luna
e lei la soffia via:
ora sono sicuro ora so
qual è lo scrigno eterno dei ricordi dimenticati.

Dov'è il il riscaldamento globale?

Era tutto cominciato con quelle curiose nevicate nel Sahara in Algeria,o tra il confine di Iraq e Arabia Saudita,e tutti quanti abbiamo riso e detto ''ah i cambiamenti climatici... nevica dappertutto tranne che qui''.
A quel punto ti è partita una nevicata in Puglia  da paura che è strana sì,ma ha un suo perchè,dato che sta a ridosso dei balcani,a quel punto quelli che devono a tutti i costi vedere stranezze nel tempo,hanno urlato:''ma nevica al sud e non al nord!'' tempo 2 secondi e la fottuta neve è arrivata a rompere i coglioni anche qui in Piemonte.
Adesso pare che arrivi un ciclone dalla Groenlandia e nevicherà nelle regioni centro-settentrionali della Sardegna.
Insomma,nevica dappertutto,fa freddo,fino alle 11 la temperatura non sale sopra lo zero,e io odio il freddo.
Ma questo è un dettaglio.
Certo una rondine non fa primavera,e nemmeno un singolo inverno nevoso fa raffreddamento globale,però la forte impressione è che ci troviamo di fronte a semplicemente cicli di funzionamento del sole che ha fasi di maggiore e minore intensità di potenza,che si riverberano al suolo in temperature più o meno alte e che l'attività antropica centri ben poco.
E ora basta romperci i coglioni col riscaldamento globale,MAGARI CI FOSSE!

mercoledì 11 gennaio 2017

Entropia

"Se sento parlare di pensiero positivo quantico SPARO!"
disse con un espressione non dissimile a Goebbels il creatore,non fecero a tempo a risuonare le sue parole nella caverna del cosmo...
che fu il BIG BANG
se Satana abbia il volto di Deepak Chopra o di Al Pacino
Non lo so...
certo che di stronzate ne devono essere state dette e scritte per irritare a tal punto l'Iddio vivente
fece fuoco...

lunedì 9 gennaio 2017

I giardini d'asfalto

I gatti si specchiano nell'asfalto
bagnato
camminano su tubi neri
che portano in alto
 a ciminiere lampeggianti,
il colore degli ombrelli
giallo,rosso,rosa lillà
sono fiori iridescenti
che crescono
su giardini d'asfalto
seminati nella pioggia
dagli aerei che passano
a bassa quota
fra le scie bianche
che si perdono nei cieli di primavera.
sono fra le auto
che corrono su nastri neri d'asfalto
soffioni di cemento
nuvole d'aprile


domenica 8 gennaio 2017

Serpente nella bocca di Cristo

Dio di passione
Dio del mediooriente
ti sono scoppiate le arterie
hai schizzato di sangue il mondo intero
quetzalcoatl dei sicomori
ti hanno inchiodato all'albero del bene e del male
chiamando croce
quel che non conoscevano
in uno spasimo di potenza
mentre il mondo ti derideva
hai divelto l'albero dalle sue radici marci
l'hai trascinato
al cospetto luminoso
della veste candida ondeggiante del padre
restituendolo all'antico proprietario
i tuoi muscoli tesi nello spasimo
hai chiesto che conficcassero i chiodi
con più forza
perchè avessi la tensione
per produrre la lotta ultima
sradicare col tuo spasimo
le radici dell'albero del bene e del male
nel profondo cuore marcio del mondo.
Guardavi un punto fisso nel vuoto...
chi guardavi?
il serpente  è entrato nella tua bocca
e ha fatto pulizia delle tue viscere
perchè diventassi vero Dio
e quando l'opera è stata compiuta
il cadavere è stato gettato nella fossa
Elohi,lamà,lamà sabachtani
è il rumore del tuo intestino
la tua anima è già trasvolata altrove.

Bolshoi della notte artica

Il sole che desia sull'orizzonte
allunga mani trepide
ombre lunghe di alberi
sui campi bruciati dal tuo alito
ma è tutto inutile
sotto le unghie ti rimangono solo
gemme di primavera
col tuo freddo fai il manigoldo
ti infili nei girocolli delle signore
ma ti sfuggono
per rannicchiarsi nell'abbraccio di un amante
diverso da te,caldo,sciocco,mortale
come piace a loro.
Rimangono ombre lunghe su steppe di neve
stazioni gelide di siberia
semafori rossi su treni di speranze mai partite,
rossi come il tuo tramonto nel bianco immenso della Russia.
Rifiutato da tutti,abandondanato e solo mio caro fratello
comprendi d'essere scartato dalla vita mondana
di San Pietroburgo Mosca e Parigi,
ti ritiri a rimirare la notte artica
arcaico tempio di Yule
eretto su colonne di buio
onice scintillante al teatro della sfera celeste
che si ferma finalmente a guardare
mentre tu,non più umiliato
ma assiso sul trono del nord
suoni alle tastiere d'organo celesti di ghiaccio
da cui si diffondono 
sinfonie di aurore boreali
danze del bolshoi della notte artica
la tua platea sono stoppie morte
la via lattea è venuta ad assisterti in punta di piedi
scrosciano applausi della sfera celeste
sono le pallide stelle che tu credi che tremulino.

giovedì 5 gennaio 2017

Serenata del fantasma

Se solo potessi
se solo potessi
accarezzare
i tuoi capelli
ma non posso
e allora mi inghinocchio
e lascio che nell'imbrunire
le mie mani fantasma
raccolgano i tuoi capelli lisci
e nelle mie mani raccolti
io li soffi
mentre ondeggiano
ai quattro angoli della notte
una candela si è spenta
ti sei addormentata
buona notte signora mia
buona notte signora mia

Mia dolce signora nera,regina della notte

Mia dolce signora nera
i tuoi capelli scuri
sono cascate sciolte
nel cuore dell'Africa
fra le foreste d'ebano della nubia
i tuoi capelli sciolti
si confondono con la bellezza
delle fronde dei rami in chiaroscuro
di  una sera d'estate africana
quando sciolti i tuoi vestiti
la luna bianca impudica
rende la tua pelle tersa
lavata di latte notturno.
Come nera ostrica
si apre il tuo cuore bianco
una perla scintillante
timida lo richiudi subito,
è troppo prezioso e scivoloso
le tue lacrime potrebbero farlo scivolare in mare
e giacere lì nel vuoto,
e giacere nel vuoto melmoso
al fondo dell'oceano
in cui io mi ritrovo
per averlo aperto incautamente.
Possa io riarrimpicarmi ai tuoi capelli
e ritrovare la via della luce.
Mia dolce signora nera
grazie di tutte le tue parole,
grazie di avermi rimproverato
grazie di esserti accorta di me.
Mia dolce signora nera
specchiati negli abissi
e i tuoi occhi come lame
lacereranno ogni dubbio sull'eternità della tua bellezza.
Regina nera della notte
non riesco a dormire
e voglio dedicarti un segreto:
le altre donne sfioriscono presto
perchè sono corrotte d'acido della loro bile
e del loro egoismo,
ma tu ogni giorno fai il bagno nel latte
della luna bianca
e ad ogni istante sempre più bella,o regina della notte, rimani e diventerai.

martedì 3 gennaio 2017

Silfide nelle nostre narici

Gli abissi superiori
sono troppo grandi
perchè la tua gobba
di dolore e di rabbia
ti ancori il suolo
e ti impedisca
di precipitare
verso l'alto
tra la luna e venere
mentre occhieggiano gelose
della tua anima
nascosta timida fra i rami d'inverno
e le chiome scure che si lavano
nel cielo blu
aspergi le nostre anime
dello stessa aria scura della sera
espira il tuo fiato
chiudi gli occhi e impara
il tuo espiro
è solo per scoprire
che l'unica cosa a questo mondo
che vola libera senza padrone
è la bellezza stessa
silfide che nuota nell'aria
ogni volta che le nostre narici
inspirano di libertà
alla tua visione